Graziano March è un magnifico fotografo naturalista. Nato a Cavalese in Val di Fiemme (Tn) , dedica alla sua passione praticamente tutto il tempo libero. Ha accettato gentilmente di rispondere a qualche domanda e di questo lo ringraziamo.
Come hai iniziato a fotografare? E perché proprio gli animali?
Ho iniziato a 14 anni, dopo aver ricevuto in dono dal mio primo datore di lavoro una macchina fotografica Kodak instamatic. Mi sono appassionato e ho fatto un corso per corrispondenza (bianco e nero, camera oscura eccetera), più tardi è avvenuto il passaggio alle reflex. La passione per la fotografia naturalistica è nata osservando le acrobazie subacquee di un merlo acquaiolo nel torrentello vicino a casa.
Qual è la principale qualità di un fotonaturalista oltre, immagino, ad una dose infinita di pazienza?
Credo che la migliore sia lo studio delle abitudini degli animali.
Come prepari le tue uscite di caccia fotografica? Decidi in anticipo quale animale fotografare? O vai in un certo posto confidando di vedere qualcosa?
Di solito, so cosa posso trovare in un posto, ma a volte ci sono anche delle piacevoli sorprese. Spesso la mia prima ricerca la faccio con il binocolo e, se questa ha successo, torno con la macchina fotografica.
La tua è un caccia vagante o d’appostamento? Vai da solo o in compagnia?
In questi ultimi anni faccio prevalentemente foto d’appostamento; spesso vado da solo anche se non mi dispiace la compagnia di qualche amico. Nel capanno il tempo sembra non passare mai…
Qual è l’animale più difficile da fotografare? E quello più facile?
Non credo ci siano animali più o meno difficili da fotografare: anche la foto di una semplice cincia, se fatta bene, può dare una grande soddisfazione. La difficoltà sta nel riuscire a trovare gli animali, seguirli e rispettarli, cercando di ridurre al minimo il disturbo e mettendo sempre in primo piano la loro sicurezza. Ricordiamoci che nel loro ambiente siamo sempre noi gli intrusi!
L’animale che ti piace fotografare di più?
Il mio più grande desiderio è poter fotografare bene i rapaci sia diurni che notturni. Però ogni anno non posso proprio fare a meno di fotografare il merlo acquaiolo e l’ermellino.
Nella tua ormai lunga carriera di fotografo naturalista, immagino ti saranno capitate varie avventure: raccontaci qualche aneddoto…
Ricordo quella volta che andando a fotografare il gallo cedrone -erano le due e mezza di mattina- sul sentiero che percorrevo ho visto venire verso di me le luci di quattro torce. Ero a quota 1700 metri e, pensando di essere solo sulla montagna, non capivo chi potesse essere. Ho avuto un tuffo al cuore quando si sono avvicinati dei militari in assetto da guerra: mi hanno fermato, chiesto spiegazioni e anche i documenti che non avevo con me. Ho provato a spiegare che andavo a fotografare un gallo nero di notte, ma erano scettici e mi hanno scortato fino alla macchina. Era una pattuglia alla ricerca di non so quali rapitori e praticamente si erano persi sulla montagna.
Quali sono le foto di animali che ti danno più soddisfazione?
Ho una particolare predilezione per i rapaci diurni e notturni.
Che consigli daresti, di tipo pratico, a chi desidera iniziare a fare caccia fotografica?
Prima di tutto ci si deve documentare adeguatamente e, per non provocare danni o disturbo agli animali è importante, se è possibile, farsi accompagnare da una persona esperta.
Riguardo l’attrezzatura tecnica: quali ottiche e altre attrezzature sono a tuo giudizio indispensabili?
Io credo che più che un corpo macchina buono, sia indispensabile un’ottica di grande qualità.
Quale potrebbe essere un set fotografico minimo per iniziare, senza dover fare un mutuo in banca? Restando alle ottiche Canon che usi da anni, c’è qualche obiettivo in particolare che consiglieresti?
Una macchina reflex senza dubbio, poi un grandangolo per i paesaggi, un buon zoom 70-200 mm e infine il teleobiettivo più caro che ci si può permettere. Per quanto riguarda Canon, uno dei migliori è sicuramente il 300 mm f 2.8, che si può tranquillamente moltiplicare (anelli aggiuntivi che aumentano la focale n.d.r.). Oltre a questo, io uso anche il 500 mm f. 4 a volte moltiplicato con l’anello da 1,4x.
Utilizzi telecomandi, fotocellule o fototrappole per foto a distanza?
Uso solo un telecomando, ma molto raramente. Preferisco essere io a scattare.
Quanto pesa il tuo zaino di solito quando fai una battuta di caccia fotografica? Quante ore cammini?
A volte cammino per alcune ore, ma non facendo caccia fotografica vagante può capitare che mi fermi per tutto il giorno nello stesso posto. Il peso del mio zaino, con il cavalletto, varia dai 15 ai 20 kg.
Immagino che prima di fotografare sia necessario conoscere assai bene gli animali che si vogliono fotografare, le loro abitudini e il loro territorio…
Confermo e direi che è indispensabile conoscere l’animale e le sue abitudini.
Quali sono le zone che prediligi di solito per le tue battute di caccia fotografica?
Io mi muovo soprattutto in Val di Fiemme e lungo la catena del Lagorai, montagne che adoro!
Molti animali sono crepuscolari o notturni, ti capita spesso di passare la notte fuori? Nel caso, come ti attrezzi? E come trascorri le prevedibili lunghe ore di attesa?
Mi capita raramente di rimanere fuori per la notte, ma in questi casi usufruisco di qualche baita che conosco, meglio se in compagnia.
Utilizzi attrezzatura Canon da parecchi anni ormai: cosa ti ha convinto alla fedeltà per questa marca?
Credo sia una questione di fiducia data da tanti anni di collaborazione, ma non penso che le altre marche vadano male.
Come tanti fotografi di lungo corso, anche tu hai iniziato con gli apparecchi analogici per passare poi a quelli digitali. Pregi e difetti? Qualche nostalgia?
Nessuna nostalgia per l’analogico, l’unico problema del digitale per me è il lavoro di archiviazione: si fanno troppi scatti e gli hard disk sono sempre pieni.
Scatti in raw o jpg? Usi qualche software in particolare per la postproduzione e, se sì, la consideri importante e quanto tempo ci dedichi?
Scatto solo in raw e per la post-produzione e archiviazione uso Lightroom. Dedico poco tempo alla postproduzione, perché non mi piace stare sul pc. Preferisco passare quel tempo nei miei boschi preferiti.
Quali sono i tuoi fotografi prediletti? Hai avuto qualche maestro? Hai imparato da solo o hai fatto qualche scuola o corso?
A parte il mio primo corso per corrispondenza, ho imparato da solo. I fotografi che preferisco sono: Ansel Adams, Stefano Unterthiner, Pierluigi Orler e Sandra Bartocha.
C’è una domanda che avrei potuto fare e non ti ho fatto? 🙂
Sì questa: “Oltre alle mostre che hai già organizzato diverse volte, che cosa ti piacerebbe realizzare con le tue foto più belle?” Un libro sarebbe davvero il mio sogno più grande, un libro che parli della mia passione, che sappia trasmettere emozioni e che abbia soprattutto uno scopo benefico.
Il sito ufficiale di Graziano March
Davvero una bella intervista e soprattutto delle risposte genuine che danno davvero la sensazione di essere davanti ad un appassionato che meriterebbe di condividere con tanti la sua passione e le sue conoscenze. Spero davvero riesca a pubblicare il libro che sogna.
Grazie di cuore Marco!
Complimenti per l’intervista e per le meravigliose foto scattate da un grande professionista come credo tu sia. Ti auguro di poter trovare la soluzione per il progetto di pubblicare un libro, so quale soddisfazione si prova.
Luciano Navarini
Sei sempre il numero uno!!! un punto di riferimento x molti ke Amano la Natura come me!!!
Un saluto,Davide Basso!
Grazie mille a Luciano e Davide!