Ramponcini o ramponi?

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C’è molta confusione riguardo l’uso dei ramponi e dei ramponcini. Vediamo di fare un po’ di chiarezza, anche alla luce dei frequenti incidenti in montagna causati da scivoloni su neve e ghiaccio.

Bisogna anzitutto distinguere tra i ramponi classici da alpinismo, e i ramponcini o ramponcelli da escursionismo. Non consideriamo qui le semplici catenelle, senza punte, praticamente inutili in montagna e sconsigliabili. Vediamo invece le principali differenze tra i ramponi e i ramponcini e qual è il loro uso.

Ramponi da alpinismo con placche antizoccolo

Ramponi per alpinismo

E’ il classico rampone usato dagli alpinisti, a 10 o 12 punte. E’ l’evoluzione delle vecchie scarpe chiodate o delle grappelle (o grappette)  che utilizzavano un tempo i boscaioli e i cacciatori per muoversi in inverno sui terreni ghiacciati. Il rampone moderno è utilizzato per percorsi alpinistici su neve dura o ghiacciata, oppure ghiaccio vivo come quello delle cascate, per cui si usano ramponi specifici. I vecchi  ramponi di una volta si fissavano allo scarpone mediante cinghie e fibbie: oggi sono utilizzati sistemi di fissaggio più pratici con attacchi rapidi a scatto (automatici), che richiedono l’uso di scarponi rigidi predisposti per l’uso di ramponi (con un “invito”, cioè uno scalino anteriore e posteriore tra tomaia e suola) ed una perfetta regolazione sulla misura della scarpa, in modo che non vi sia alcun gioco. Esistono anche ramponi con attacchi più “generici”, con fettucce di plastica per avvolgere e fissare la scarpa, che possono essere utilizzati anche con pedule o scarponi da escursionismo non rigidi. 
PRO: massima affidabilità nella progressione su nevi dure e ghiacciate e su pendii ripidi. Si utilizzano in combinazione con una o due piccozze
CONTRO: richiedono una certa pratica nell’uso, una camminata con gambe e piedi leggermente divaricati per evitare che le punte dei ramponi possano impigliarsi pericolosamente negli scarponi, nelle  ghette o nei pantaloni. Su terreno misto di ghiaccio e roccia o con poca neve, le punte molto pronunciate possono causare inciampi e anche cadute, a volte con l’infilzamento delle punte affilate in un polpaccio!  

Ramponcino da escursionismo

Ramponcini o ramponcelli per escursionismo

Si sono imposti nella pratica dell’escursionismo in anni relativamente recenti, per la loro utilità e comodità d’uso. Grazie alla fascia di gomma elastica si adattano facilmente a qualsiasi scarpa o scarpone, le punte sono decisamente più corte rispetto ai ramponi classici e permettono di affrontare con buona sicurezza strade forestali e sentieri innevati o con neve ghiacciata, purché non eccessivamente ripidi. Non hanno punte frontali.
PRO: di poco peso e ingombro, stanno in una tasca, si mettono e si tolgono rapidamente in un minuto, hanno un costo contenuto (da 25 a 50 euro). La camminata, a differenza dei ramponi classici, è molto naturale e dopo pochi minuti ci si dimentica quasi di averli. Anche la marcia con poca neve, su sassi o asfalto rimane comunque piuttosto agevole. I ramponcini permettono di evitare pericolosi scivoloni su neve dura o ghiacciata. Una banale caduta su una lastra di ghiaccio può provocare forti contusioni e nei casi più gravi anche lussazioni alle articolazioni o fratture agli arti. Si utilizzano di regola in abbinamento coi bastoncini (quattro appoggi sono meglio di due).
CONTRO: NON sostituiscono i ramponi classici da alpinismo: sui pendii ripidi la fascia elastica di gomma non garantisce una salda tenuta alla scarpa, per cui possono sfilarsi creando situazioni potenzialmente pericolose. Da evitare quindi su pendii ripidi di neve dura o ghiacciata, e a maggior ragione se sono esposti su costoni ripidi o precipizi. Sono privi di placche anti-zoccolo, quindi con neve umida lo zoccolo di neve che si può formare sotto la scarpa impedisce alle punte di fare presa rendendo l’attrezzo molto scivoloso e quindi pericoloso. 

Conclusioni

La scelta di utilizzare ramponi classici e ramponcelli deve essere quindi determinata dal tipo di percorso che intendiamo affrontare e dal nostro grado di preparazione. Raccomandare i ramponi classici sempre e comunque come abbiamo visto fare su alcuni giornali, specie a chi non è sufficientemente esperto e magari per andare solo su una forestale è assurdo, e può essere altrettanto pericoloso che usare i ramponcelli sui pendii ripidi. Insomma sale in zucca, sempre!

Prova ramponcelli sul ghiaccio vivo

Qui di seguito una prova “estrema” dei ramponcini: camminare sul ghiaccio vivo di una strada forestale! Una situazione che può capitare spesso a chi fa escursionismo invernale, e che sarebbe molto pericolosa da affrontare con le normali pedule. Un banale scivolone su queste lastre di ghiaccio può avere gravi conseguenze. Coi ramponcini invece si può affrontare in relativa scioltezza. Chiaramente, solo quando le pendenze sono modeste come in questo caso! 

https://youtu.be/U6NaXys9-is

4 commenti

  1. il vero tallone d Achille dei ramponcini a.mio avviso e’ lo zoccolo che si può formare in un attimo.e.non.si stacca da solo, per contro é praticamente impossibile inciamparsi con le punte..
    ma erro o la foto del rampone in verita raffigura un rampone da ice climb?

    • Il rampone presentato è il modello più banale. Non ha un assetto rigido, snodo a metà, ne il blocco sulla talloniera. Un buon rampone, e un buon “manico”, permette di arrampicare anche oltre il IV grado su roccia. Nelle vie di misto il rampone si mette e non si toglie. Diverso è il caso dei camminatori, comodità e risultato è la richiesta. Non ho mai provato ne ramponcini ne catenelle ma ho già provato la differenza tra i ramponi rigidi e i semi-rigidi. Non c’è un abisso ma la differenza si sente. Se poi uno non vuol posare il culo per terra camminando va bene tutto (anche portarsi un sacco di ghiaino-sale da aspergere sul cammino!)

  2. Per uscite su percorsi non innevati o ghiacciati, ma comunque in forte pendenza dove ci sono terreni scivolosi, su che tipo di ramponi sarebbe meglio orientarsi?
    Grazie

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