Micro guida per mappare su OpenStreetMap

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Schermata principale

Dalla schermata principale si può navigare liberamente nella mappa col mouse oppure cercando un luogo specifico nella casella di ricerca a sx.
Per noi montanari meglio selezionare la visualizzazione mappa ciclabile dall’elenco a dx che rende meglio la morfologia del territorio. Si entra quindi nella modalità Modifica con ID
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Pic 1: schermata principale

Cosa mappare e come

La prima schermata è oggettivamente terrificante per il novizio. Appare un guazzabuglio di linee, aree colorate e simboli incomprensibili. Ma non devi lasciarti spaventare, in realtà i concetti sono semplici. Conviene anzitutto togliere gli elementi di “disturbo”, deselezionando usi del territorio e confini per avere una mappa meno affollata di dati e più pulita.
Cosa mappare? Tutto quello che ti pare e che ovviamente manca nella mappa: una malga, un laghetto, un sentiero, una forcella, una croce di vetta, una quota altrimetrica. Non è indispensabile avere per forza un GPS: puoi anche aggiungere informazioni di cui sei a conoscenza diretta e di cui sei sicuro, es. il nome di una forcella, o di una malga. Puoi aiutarti eventualmente con altre mappe, per esempio la Kompass online o altre mappe su carta, anche se è sempre preferibile mettere informazioni rilevate in prima persona, così eviti di copiare errori altrui 🙂
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Pic 2: deselezionare usi del territorio e confini per avere una mappa più “pulita”

Punto, linea, area

Tutti i dati contenuti in OSM sono inseriti per mezzo di: punto, linea, area.
Es: una cima è un punto, un sentiero è una linea, un lago è un’area
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Pic 3: tutti gli elementi nella mappa sono definiti con punti, linee o aree
Quindi, a seconda di quello che vuoi mappare, basta selezionare il punto, la linea o l’area, e posizionarlo in mappa.

Mappare una cima

Selezionando il simbolo del punto, posizionare la vetta in mappa. Ogni elemento aggiunto in OSM, oltre alla sua posizione geografica, deve avere dei tag (etichette) che ne definiscono le caratteristiche. I tag sono in realtà migliaia ma per mappare una cima ne sono sufficienti 3: il nome, la quota, il tag “natural=peak” che definisce il punto come elemento naturale. Col tasto salva immetti il nuovo elemento aggiunto alla mappa, che sarà visibile in genere nel giro di pochi minuti in tutto il mondo. Al momento di salvare è opportuno mettere un breve commento su quello che hai mappato: “es mappata Cima Costalta”, come promemoria per te o per altri che, in futuro, esamineranno l’elemento.
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Pic 4: Selezionando un elemento in mappa, appaiono sulla sx i relativi tag che lo definiscono

Mappare un lago

Il procedimento è identico a quello di mappare una cima, salvo che si userà il simbolo area anziché il punto: individuato il lago da mappare, e verificato che non sia già mappato (in questo caso è coperto da un’area azzurra) delimitare il contorno dello specchio d’acqua con una serie di punti. L’area si chiuderà quando fai coincidere l’ultimo punto col primo. Quindi è necessario assegnare i tag, in questo caso: nome, quota, natural=water, water=lake. Quando hai finito clicca su salva.
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Pic 5: con lo strumento “area” si mappano superfici: edifici, laghi, radure boschive, etc

Mappare un sentiero

Questo è un procedimento leggermente più impegnativo dei precedenti, ma il principio è sempre lo stesso. Avendo una traccia in formato .gpx (ottenuta con uno strumento GPS o anche con lo smartphone), bisogna caricarla in OSM sotto la voce tracciati GPS – carica un tracciato (o ancora più semplicemente, trascinarla nella finestra di OSM aperta in modalità “modifica”)
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Pic 6: i tracciati gpx vanno caricati in Osm

Il concetto da capire è che il tracciato NON apparirà automaticamente in OSM, ma ti servirà per ricalcare una traccia “pulita”. Perché? Perché le tracce gps non sempre sono perfette e pulite: se ti sei allontanato dal sentiero per andare a fare una foto, per correre dietro a un camoscio o semplicemente per andare a cagare :), è opportuno che queste deviazioni non siano riportate in OSM. Carica la traccia e quindi clicca su modifica e ti apparirà la traccia nella mappa.
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Pic 7: la vostra traccia gpx pronta da ricalcare

A questo punto ricalca con una serie di punti la tua traccia, aiutandoti con l’immagine aerea dello sfondo (consigliabile lo sfondo “Mapbox satellite”). Cerca di essere preciso, se il sentiero o la strada fa una curva non tracciare un angolo retto ma traccia una curva decente. E’ importante che il sentiero sia collegato, all’inizio e alla fine, ad altri sentieri, strade, strade forestali se presenti, per stabilire una relazione con gli altri elementi: per esempio, se un sentiero si stacca da una strada, il sentiero va collegato alla strada cliccando il primo punto su di essa. Idem per l’arrivo se si collega ad un altro sentiero o una strada. Disegnato il nuovo tracciato, occorre come al solito definire i tag, selezionando dall’elenco a sx la tipologia (strada, sentiero, etc) e quindi, a cascata, i sottomenu fino alla definizione dei tag.
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Pic 8: Inserito l’elemento, si assegnano i tag dal menù a sx

I sentieri possono avere molti tag che lo definiscono: il nome (es. E324, o “Sentiero delle Caore”), il tipo di fondo (pietroso, terroso, erboso, etc), la difficoltà (sentiero turistico o alpinistico etc), la visibilità (presenza o meno di segnature, cartelli etc) percorribilità con MTB etc.
Non è obbligatorio riempire tutti i campi ma solo quelli che riteniamo importanti: per esempio il numero di sentiero, il grado di visibilità e difficoltà sono sufficienti. Uno dei dati più importanti di un sentiero, se non il più importante, è la visibilità: è ben tracciato? Ha indicazioni con cartelli o segni? Oppure si vede a malapena?

Quale tag?

I tag come detto sono migliaia, perché definiscono migliaia di elementi naturali e artificiali. Come orientarsi? Il montanaro userà per forza di cose un numero di tag ridotto perché in montagna non ci sono ferrovie, metropolitane, aeroporti o altre infrastrutture che hanno bisogno di tag specifici. In caso di dubbio, per taggare correttamente una malga, una sorgente, una panchina, un bivacco, basta consultare la guida dove potete trovare tutti i tag possibili e immaginabili. Basta cercare il più adatto al nostro caso.

Conclusioni

Ultima raccomandazione: prova, smanetta, bestemmia. Non è così difficile come sembra. Se si sbaglia qualcosa si può tornare indietro con l’apposita freccia, se si fanno disastri basta uscire senza salvare nulla.
Non mappare a casaccio, cerca di essere preciso. Per rispetto di te stesso e anche della grande comunità di cui entri a far parte nel momento in cui inizi a inserire e condividere informazioni. Tutti vorremmo avere sempre informazioni affidabili.

La comunità dei mappatori è grande e si autocorregge quando i dati sono sbagliati o imprecisi. Tu stesso puoi correggere gli errori di altri. In questo modo OSM cresce e diventa sempre migliore, a disposizione di tutti, gratis. Non di rado le mappe OSM sono più dettagliate e aggiornate di quelle commerciali. In montagna ad esempio sono enormemente migliori delle mappe Google, che non hanno nessun sentiero. Non è meraviglioso?

Questa micro-guida non ha certo la pretesa, impossibile, di insegnare a usare bene OSM, ma solo lo scopo di far comprendere i concetti basilari. Il resto viene provando, smanettando, impegnandosi un po’, chiedono ai più esperti, ciascuno secondo le sue capacità e possibilità, per un mondo migliore :).
Se avete suggerimenti per migliorare questo documento: aghezz@gmail.com
Scritto da Agh per girovagandoinmontagna.com
febbraio 2017
Openstreetmap – sito ufficiale
Guida ai tag per mappare
La cartografia OpenStreetMap per l’escursionismo in montagna (in breve)

2 commenti

  1. Ciao girovagando, sono popilen, un mappatore medio esperto di OSM.
    Ho consigliato la lettura di questa pagina a un amico che vorrebbe provare a imparare a diventare mappatore.
    L’ho letta anche io, e ho apprezzato la semplicità dell’esposizione, adatta a chi non ne sa nulla.
    Quindi complimenti per l’iniziativa.
    Mi permetto di esporre i punti che ritengo potrebbero essere migliorati:
    – due parole sulle foto satellitari, come sceglierle e come allinearle a quello che nella mappa c’è già, per evitare di riscombinare il tutto
    – La mappa ciclabile patisce il fatto che viene aggiornata solo “ogni tanto” , e le curve di livello sono solo approssimative, per cui le cime delle montagne non sono mai dove le curve di livello indicherebbero
    – in ogni caso è sempre possibile recuperare la situazione precedente è una frase che ritengo impropria, forse possibile lo è, ma non è alla portata dei più, per quanto ci abbia provato non ho ancora trovato il modo
    Tutto qui, se conosci un modo accessibile di recuperare la situazione precedente fammelo sapere, che tolgo l’ultimo punto …
    Comunque grazie per averla scritta <3

  2. ciao scusa per il ritardo ma vedo solo ora il commento 🙁
    Le osservazione che fai sono giuste, ma tieni conto che ho scritto il doc per far capire i concetti veramente basici. Quanto suggerisci, per quanto giusto (la maledetta questione dello scostamento delle ortofoto) è un altro passo ulteriore che ho preferito tralasciare, perché altrimenti diventa una guida come mappare, che comporta tutt’altra logica e stesura del documento 🙂

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