Come nasce una mappa topografica

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Il cartografo Augusto Cavazzani
(foto Gianni Zotta da Vita Trentina)

Come nasce una mappa topografica per l’escursionismo? Ripropongo qui la risposta del cartografo Augusto Cavazzani, pubblicata sul nostro forum in una discussione riguardo le nuove mappe Trekkart da lui realizzate per la casa editrice Edizioni31 di Trento.

“Cerco di rispondere alle domande che i diversi partecipanti al forum si sono posti. Una carta topografica ed a maggior ragione una come Trekkart che copre al suo debutto l’intero territorio provinciale, non può essere esente da errori o imprecisioni. Naturalmente si è cercato di lavorare affinché queste pecche potessero essere ridotte al minimo”.

Precisione geometrica dei dati
Innanzitutto si è voluto scegliere con quali basi di dati fosse possibile compilare la carta di sfondo. La nostra scelta è caduta sulla Carta Tecnica della PAT (Provincia Autonoma di Trento, vedi anche il portale GIS provinciale), che è la carta ufficiale del territorio rappresentato. Analogamente si è operato per le porzioni territoriali limitrofe (Veneto, Alto Adige, Lombardia).
Isoipse 
Generalmente l’equidistanza tra le curve di livello è in rapporto alla scala della carta. Con scala 1:25.000 la regola vorrebbe l’equidistanza di 25 metri. Avendo scelto di non rappresentare le pareti rocciose, che generalmente vengono disegnate a parte a mano libera e sono comunque una rappresentazione molto soggettiva della realtà, Trekkart ha optato di rappresentare il territorio fisico con curve di livello ad equidistanza 10 metri.
Con questa scelta grafica, le curve di livello sono più “fitte”e quando sono estremamente vicine si avrà una parete molto ripida e viceversa. L’ombreggiatura aiuta a capire questa caratteristica.
Sentieri numerati
Esistono svariate categorie di sentieri e quelli che più interessano l’escursionista (e quindi il cartografo) sono quelli numerati e segnati. La nostra Provincia ha emanato norme precise sulla numerazione e gestione di questi sentieri. La motivazione è data dal poter garantire una adeguata manutenzione dei sentieri, che comporta poi tutta una serie di problematiche che sono spesso evidenziate sui quotidiani o sulle riviste di settore.
L’ente gestore che si fa carico della manutenzione della maggior parte dei sentieri sul territorio provinciale è la Società degli Alpinisti Tridentini (SAT), la sezione numericamente più grande del Club Alpino Italiano (CAI). Ma non è la sola. Esiste un Catasto dei sentieri che comprende anche alcuni altri Enti (Enti Parco, Società funiviarie, altri soggetti), che con adeguati accordi con la PAT si fanno carico della gestione di sentieri non gestiti SAT. Questi sentieri hanno una numerazione che si diversifica da quella tradizionale SAT (composta sempre da 3 numeri). Hanno davanti al numero una lettera dell’alfabeto, che si riferisce al gestore designato. Sono sempre con segnale colorato bianco e rosso.
In Trentino i sentieri con queste caratteristiche sono 911 SAT e circa 50 di altri Enti gestori, per una lunghezza totale di più di 5.000 chilometri. A questi si aggiunge un numero non definito di altri sentieri segnalati da Enti non rappresentati nel Catasto provinciale, che riguardano spesso iniziative locali. Ad ogni inizio di stagione favorevole all’escursionismo a piedi, gli enti gestori si fanno carico di verificare, segnalare, variare, gli itinerari dei sentieri in Catasto, al fine di ripristinarne l’agibilità che a volte viene compromessa dalle nevicate invernali o da altre cause naturali. Inoltre vi è la possibilità di aggiunte al Catasto, dovute alla tabellazione di nuovi itinerari, su iniziativa dei diversi Enti. Tutto questo lavoro necessita il continuo aggiornamento delle carte escursionistiche già pubblicate, con tutto ciò che consegue a livello di distribuzione e vendita.
Altri sentieri
Naturalmente esistono tantissimi altri sentieri non segnalati, che sono sicuramente di più di quelli segnalati. Per risalire a questo tipo di viabilità non vi è un Catasto, ma è necessario che questi sentieri siano stati disegnati sulla carta tecnica della PAT. Oppure che siano stati rilevati su carte prodotte per altre finalità, o percorsi fisicamente da chi produce le carte escursionistiche. Come è noto la carta della PAT è frutto della restituzione da fotografie aeree. Non sempre è possibile riconoscere un sentiero (od una traccia di sentiero) in una foto aerea, soprattutto quando queste sono coperte dalla vegetazione dei boschi. Questo è uno dei motivi per cui molti sentieri “normali” non sono rappresentati correttamente su molte carte escursionistiche. Un altro motivo può essere quello evidenziato nel forum, dove nonostante il sentiero o la traccia di sentiero sia effettivamente presente sul terreno, questo non viene segnato sulla carta. Nel caso specifico, l’area che racchiude il Castelaz è compresa nel Parco Naturale delle Pale di San Martino, ed è un’area particolarmente protetta. Per questo motivo l’ente parco invita a non uscire dai sentieri ufficiali, per cui gli altri non sono stati inseriti.
GPS
E’ un formidabile ausilio per l’escursionista. Trekkart prevede la georeferenziazione delle proprie carte, con l’inserimento lungo i bordi delle tavole delle coordinate del reticolato chilometrico. Il GPS è altresì uno strumento non sempre totalmente affidabile. Questo vale anche per l’utilizzo nel rilievo dei dati cartografici (sentieri). Per ottenere dati ad alta affidabilità è necessario disporre di antenne molto potenti e di molto tempo a disposizione per stazionare sui diversi punti da rilevare. Il rilievo speditivo (muoversi con il GPS lungo un sentiero e rilevarne la traccia) non è sempre migliore del rilievo “a manina” eseguito da un esperto rilevatore. Tutti i dati raccolti con il GPS sono necessariamente da verificare prima di essere trasferiti sulla carta.

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